CTR (Click-Through Rate)

Il CTR (Click-Through Rate) è una metrica che indica il rapporto tra il numero di clic ricevuti da un elemento (come un link, un annuncio o un risultato in SERP) e il numero di volte in cui quell’elemento è stato visualizzato (impression).

Si esprime in percentuale e si calcola con la formula: (clic ÷ impression) × 100.

A cosa serve il CTR in SEO e web marketing

Il CTR misura quanto un contenuto riesce ad attirare l’attenzione dell’utente e a generare un’azione, in particolare il clic. È una metrica trasversale, utilizzata in ambito SEO, SEM e analisi del comportamento online.

In ottica SEO, è utile per valutare l’efficacia di un title tag, di una meta description o dello snippet complessivo. Nel contesto pubblicitario, aiuta a misurare il rendimento di un annuncio a pagamento.

Non è un fattore di ranking diretto, ma può influenzare il posizionamento in modo indiretto: un CTR più alto, costante e coerente con il comportamento dell’utente, segnala a Google che quel risultato è rilevante.

Come si calcola:

Se una pagina viene mostrata 1.000 volte nei risultati di ricerca (1.000 impression) e riceve 45 clic, il CTR sarà:
(45 ÷ 1.000) × 100 = 4,5%.

Il dato è semplice da calcolare, ma va interpretato nel contesto: un CTR del 3% può essere ottimo in certi settori, scarso in altri. L’importante è confrontare lo stesso tipo di contenuti, nella stessa posizione media e con simile intento di ricerca.

Dove si trova il CTR e come usarlo

Google Search Console mostra il CTR per ogni pagina e query. Google Ads fornisce la stessa metrica per gli annunci. È presente anche in piattaforme email, strumenti di A/B testing e dashboard personalizzate.

Analizzare il CTR aiuta a capire quali contenuti attirano davvero l’attenzione e dove può esserci un disallineamento tra titolo, aspettative e contenuto effettivo.

Cosa considerare per definire un “buon” CTR

Non esiste una soglia univoca. Un CTR alto in prima posizione può essere inferiore al CTR di una pagina in terza se il secondo è più persuasivo. Alcuni settori hanno CTR medi del 2–3%, altri superano il 10%.

A fare la differenza sono l’intento dell’utente, la qualità dello snippet, la notorietà del brand e il tipo di ricerca (informativa, navigazionale, transazionale).

Strategie per migliorare il CTR

Intervenire sullo snippet mostrato da Google e formato da title tag e meta description è il modo più immediato per influenzare il CTR. Le tecniche più efficaci includono:

  • Scrivere title tag chiari, coerenti e orientati all’intento di ricerca
  • Utilizzare meta description persuasive, non ridondanti, e con parole chiave rilevanti
  • Inserire dati strutturati per ottenere il rich snippet (stelline, prezzi, date)
  • Evitare titoli fuorvianti o clickbait: il CTR deve generare traffico qualificato
  • Testare varianti di titolo e misurarne l’impatto su clic e comportamento successivo

Errori comuni da evitare

Capita spesso di sopravvalutare il CTR come metrica isolata. Alcuni fraintendimenti diffusi:

  • Confondere i clic con le sessioni effettive sul sito
  • Concentrarsi solo sul CTR, ignorando la coerenza con il contenuto
  • Interpretare un CTR alto come segnale positivo anche se la pagina ha alta frequenza di rimbalzo
  • Ignorare che un basso CTR in certe SERP è fisiologico, soprattutto oltre la terza posizione

Il CTR va letto insieme ad altri indicatori come tempo di permanenza, conversioni e posizionamento medio.

Esempi d’uso e analisi reali

Un SEO specialist che analizza il calo di traffico su una pagina scopre, da Search Console, che la posizione è stabile ma il CTR è sceso: confrontando il vecchio e il nuovo titolo, nota che il secondo è più generico.

Un content strategist lancia due articoli sullo stesso tema: uno ha titolo tecnico, l’altro un formato domanda. Il secondo ottiene un CTR più alto, anche con posizione inferiore.

In entrambi i casi, il CTR fornisce un dato utile per capire dove agire e come ottimizzare.

Dati interessanti:

Ecco alcune statistiche affidabili e contestualizzate:

  • Il CTR medio in prima posizione organica su Google è intorno al 27,6%, secondo uno studio di Backlinko su oltre 4 milioni di risultati (2022).
  • Le posizioni dalla 2 alla 5 mostrano un CTR che oscilla tra il 15% e il 5%, con un calo molto netto dopo la terza.
  • Secondo WordStream, il CTR medio per gli annunci su Google Ads nella rete di ricerca è di circa 6,11% (2023), ma varia molto per settore.
  • I rich snippet (stelline, FAQ, breadcrumb) possono aumentare il CTR organico fino al 30%, secondo dati aggregati da Semrush.